lunedì 7 maggio 2012

Solidarietà agli attivisti aggrediti al presidio contro il circo.

Martedì primo maggio, durante un presidio informativo autorizzato davanti al “Circo delle stelle”, tre attivisti animalisti, mentre interagivano pacificamente con dei passanti e distribuivano i loro volantini, sono stati aggrediti fisicamente e verbalmente da una decina di lavoratori circensi.

Uno di loro ha ricevuto pugni e calci in pancia e sulla schiena ed è stato infine trascinato sull’asfalto per qualche metro, mentre gli assalitori circensi urlavano invettive ed insulti tra cui citiamo: “prova a salvare gli animali adesso, coglione”. Un passante che stava, in quel momento, parlando con gli animalisti è stato scaraventato a terra per aver tentato di prenderne le difese. Una donna, tra gli assalitori, attacca un'attivista, colpendola alla testa e sul naso, intenzionata a stracciare il permesso della questura per il presidio.

Al momento dell’inizio dell’attacco, le forze dell’ordine non erano presenti, sebbene fossero stati avvisati del presidio, ma arrivano solo dopo essere stati contattati dagli stessi attivisti per placare la furia cieca dei violenti. Una volta rilasciate le loro dichiarazioni alle forze dell’ordine, i ragazzi aggrediti si sono recati al pronto soccorso per farsi medicare le ferite e fare verbale delle violenze subite.

Esprimiamo la nostra massima solidarietà alle vittime di queste violenze. Dei pacifici ragazzi con l'obbiettivo di informare le persone dirette al circo dell'atrocità celata dietro ai tendoni sono stati a loro volta vittime della violenza di chi tiene gli animali in gabbia per i propri interessi economici. Crediamo che un episodio come questo mandi un chiaro messaggio su chi siano le persone che gestiscono queste imprese di tortura, sfruttamento e schiavitù, che riducono gli animali a meri strumenti di profitto. La violenza che si esprime verso gli animali nei circhi è la stessa che trova sfogo su chi vuole difenderli. Vogliamo vedere circhi senza animali. Vogliamo la fine del profitto sulla sofferenza di chi ha la sola colpa di appartenere ad una specie diversa dalla nostra. L’unico modo per ottenerlo è smettere di frequentare tutti questi luoghi di prigionia e attivarsi per lottare contro di essi. Questo triste episodio di violenza ci dimostra che stiamo colpendo questi aguzzini dove fa loro più male, il portafoglio. Portiamo quindi tutta la nostra solidarietà alle vittime di questa aggressione, tanto quanto alle vittime della prigionia specista perpetrata dai circensi, senza lasciarci intimidire dalla violenza e dalle minacce.

Dalla parte delle vittime dello specismo.