mercoledì 16 maggio 2012

"Io, pestato dai circensi." - Racconto di un'aggressione fuori dal circo

Riportiamo il racconto di A., aggredito da un gruppo di circensi durante un volantinaggio informativo sullo sfruttamento animale da parte del “Circo delle Stelle”, avvenuto a Darfo Boario Terme (Brescia), martedì 1 Maggio 2012.



Mi chiamo A. e voglio raccontarvi quanto mi è capitato, perchè tutti sappiano che persone siano i circensi che sfruttano gli animali e cosa siano capaci di fare.
Indiciamo un presidio contro il “Circo delle Stelle”, guidato da tal Bruno Niemen. Si tratta di un volantinaggio informativo, approvato dalla Questura. Il circo in questione sfrutta animali per i suoi “spettacoli”.
Alle 16 io e S. ci presentiamo davanti alla biglietteria. Della polizia nessuna traccia. Avviciniamo una famiglia di tre persone, madre, padre, bimba sui 5 anni, spiegando loro cosa comporti il loro finanziare il circo con animali. Passano due minuti e si presenta un omaccione alto circa 1 e 80, sui 110 / 120 chili, intimandoci, in maniera non certo educata, di allontanarci, perché intralciamo il loro lavoro, alché io replico che si dovrebbero vergognare di definire lavoro quel che fanno ai danni degli animali.
Questa mia frase è stata la molla, grazie alla quale i circensi hanno cominciato ad insultarci, a spintonarci via, a minacciarci. Nel frattempo arriva una terza attivista (al suo primo presidio). Iniziano a volare insulti da parte di due, tre circensi, dal classico "andate a lavorare" a "vi spezziamo le gambe, coglioni". Dopo l'ennesimo insulto ho risposto e questo ha scatenato il capo dei capi, Bruno, che mi si è avventato contro, gettandomi a terra, dopo avermi colpito alle spalle con dei sonori pugni. Nonostante l'età avanzata, vi assicuro, è muscoloso.
Da qui in poi è un crescendo rossiniano, un delirio di gente che usciva dal circo solo per insultarci, picchiarci, spintonarci, minacciarci. Il ragazzo che avevamo fermato all'inizio si è messo in mezzo per aiutarci ed è stato aggredito e spinto a terra. D., la terza attivista, che cercava di calmare le acque è stata più volte percossa all'orecchio. S. è stata spinta via, graffiata, insultata. Ad un certo punto rispondo all'ennesima provocazione del figlio di Bruno, tal Jones Niemen, l'omaccione enorme che all'inizio ci aveva allontanati e lui mi si scaglia contro, colpendomi in più punti con dei pugni. Nel frattempo S. si è allontanata per chiamare la polizia, visto che di essa, fino a quel momento, nemmeno l'ombra.
A questo punto, loro sono circa una decina, noi solo tre (più il padre di famiglia che è stato aggredito mentre prendeva le nostre difese). Io sono stato minacciato di castrazione da un domatore (che ha anche infilato la mano in tasca, quasi a voler tirar fuori qualcosa, (forse un coltello?!)...), ci hanno gridato “Ve la facciamo pagare, non farete mai più nessun presidio davanti ai circhi!”.
Sono stato anche gettato a terra da un trapezista (a giudicare dall'uniforme), poi deriso da tutto il gruppo. Fra gli insulti che ci siamo beccati anche cose abbastanza pesanti, ma che per dovere di cronaca riporto: “leccafica” a S., “succiacazzi” a me, lanciatici da parte della bigliettaia, la quale mi ha pure invitato a "sborrarle addosso" (parole sue) e a toccarla, al ché le ho risposto che, essendo un essere orrendo difficilmente troverà chi abbia voglia di farlo. Quindi, oltre che aguzzini di animali e maneschi, non si risparmiano pure insulti di carattere omofobo.
A S. viene strappato dalle mani il foglio della Questura da una circense pesante il doppio di lei. Quando l'attivista ha cercato di recuperarlo lei l'ha colpita più volte sulla testa, sul naso, sulla schiena, poi ha stracciato il foglio. Sono intervenuto a difendere S., allontanando la circense, al ché Jones, l'omaccione, inizia ad urlare che ho toccato sua zia e mi si avventa contro. Mi getto a terra, con le mani in alto a mò di resa (avevo capito che più stavo zitto e meno reagivo, meglio ne sarei uscito), ma il circense mi ha preso per un piede e mi ha trascinato sull'asfalto per cinque sei o metri, prima di percuotermi alla schiena, sulle natiche, sulle braccia, assieme ad altri suoi compari. Mentre ero a terra, i circensi mi hanno urlato "vai ancora a salvare gli animali, coglione", oppure "rialzati, frocio". Quando S. e altre persone hanno tentato di fermarli, sono state spinte via violentemente. I circensi hanno evitato di colpirmi in viso, per evitare di lasciarmi segni troppo evidenti, si sono prodigati di "carezzarmi" di calci sul fianco sinistro e in un punto dove la botta non si vede tanto, ma si sente eccome.
Ancora di più sono convinto di quanto meschini siano questi esseri obbrobriosi. Capaci di usare violenza, senza lasciare segni visibili, come se fosse una loro abitudine quotidiana... poveri animali, che subiscono ogni giorno tutto questo!
Alla fine la polizia è arrivata, ha preso i nomi dei presenti, mi ha criticato per aver detto ai circensi che si dovrebbero vergognare di come trattino gli animali (un Carabiniere ha pure replicato che non avrei dovuto provocarli, nonostante gli avessi mostrato i segni delle percosse su tutto il corpo e raccontato degli insulti!).
Io e S. siamo andati in ospedale, dove, per fortuna, non sono state riscontrate fratture al naso per lei e alle costole per me, anche se l'ematoma è talmente grosso che dovrò fare ulteriori esami per verificare non vi siano danni nascosti.
Ora, sono passati dieci giorni. In questa settimana e mezzo sono dovuto tornare in ospedale per fortissimi dolori al fianco (venerdì mattina), mi sto nutrendo di antidolorifici (non vorrei, ma se non ne prendo almeno uno ogni 10 / 12 ore non riesco a dormire, ho fitte lancinanti), ho dormito seduto per una settimana, ho dolori al collo e sono assente da scuola da mercoledì 2 maggio (sono un insegnante, ma non essendo di ruolo, temo che la malattia mi privi di metà dello stipendio giornaliero, quindi, una perdita economica non indifferente).
Ciliegina sulla torta, sabato io, S. e D. siamo stati denunciati per minacce ed ingiurie.
Tutto ciò è assurdo.
Questa vicenda, comunque, non mi fermerà. Non vedo l'ora di tornare sul campo e di manifestare contro di loro e contro chiunque sfrutti gli animali.