lunedì 23 aprile 2012

Distribuiti volantini contro la vivisezione presso la facoltà di Medicina

 Abbiamo aderito alla ‘Settimana internazionale per gli animali da laboratorio', organizzando questa mattina un volantinaggio presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Brescia.
Dal 21 al 29 aprile in tutto il mondo, diverse realtà, gruppi, collettivi, associazioni proporranno banchetti informativi, proteste scenografiche, volantinaggi, per ricordare che ancora oggi, sono migliaia gli animali non umani rinchiusi negli stabulari dei centri di ricerca universitari, farmacologici, militari. Primati, ratti, topi, conigli, cani, gatti, polli, maiali, sono solo alcune delle specie animali che vengono portate sui tavoli dei laboratori dai vivisettori. Sono vittime innocenti, la cui non-vita è segnata dal costante abuso fisico e psicologico, dalle torture, dalla prigionia, dalla noia, da un malessere generale di chi è chiuso in una gabbia e riconosce il proprio stato di schiavitù.
La società in cui viviamo ci insegna ad amare e a rispettare cani e gatti, ci invita a tutelarli e a condannare chi li maltratta e s'indigna quando scopre che a pochi chilometri da Brescia esiste un posto dove vengono allevati dei cani destinati alla vivisezione.
Purtroppo la stessa società ritiene normale allevare maiali per la loro carne, galline per le loro uova, vacche per il loro latte.
Come gruppo antispecista crediamo che i ratti rinchiusi negli stabulari della facoltà di Medicina e Chirurgia di Brescia si equivalgano ai 2500 cani beagle detenuti all’interno dell’allevamento lager di Green Hill. Ci indigniamo per i cani detenuti a Montichiari così come per gli altri animali che ancora oggi sono oggetto di tortura all'interno dei laboratori universitari e di ricerca, in nome di presunte convinzioni scientifiche, sempre più spesso smentite da medici e scienziati antivivisezionisti.
Ma da antispecisti la nostra indignazione non si ferma qui. Vogliamo la liberazione animale, vogliamo la dignità e il diritto alla vita per tutti gli animali non umani, che siano essi detenuti negli stabulari universitari così come in allevamenti per animali destinati al macello, alla mungitura o per la produzione ovaiola.
Dalla parte delle vittime dello specismo.